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Pellecchiella Monte Somma

Ricette che valorizzano una varietà di albicocche
dal profumo e dal sapore unici

Le albicocche: il nome, la storia, i nutrienti

L’albicocco è originario della Cina settentrionale e, secondo alcuni, da lì si estese lentamente verso ovest attraverso l’Asia sino ad arrivare in Armenia dove, forse, fu scoperto da Alessandro Magno.

I Romani introdussero l’albicocca introdussero in Italia e in Grecia vero il 70-60 a.C., ma la sua successiva diffusione nel bacino del Mediterraneo è dovuta principalmente agli arabi.

La storia è in parte tracciata nel nome: ‘albicocco’ deriva probabilmente dal latino ‘praecòcum’, modo secondario di ‘praecócem’ – forse a indicare il fatto che l’albicocca matura prima della pesca -; da questo nome i greci introdussero ‘praikókkion’, da cui il mod. ‘berykokon’, e gli arabi ‘al-barqûq’ o ‘al-berqûq’.

Le albicocche contengono diversi nutrienti utili alla salute: antiossidanti, in particolare composti fenolici della famiglia dei flavonoidi, e carotenoidi (principalmente beta-carotene).

L’albicocca Pellecchiella e il Monte Somma

Vi sono diversi tipi di albicocca e, fra questi, una varietà particolarmente profumata e saporita è la Pellecchiella.
L’albicocca Pellecchiella, di origine campana, ha polpa giallo-aranciata, soda e di ottimo sapore, molto dolce. Il suo profumo, poi, non può non conquistare.

Alle pendici del Monte Somma, zona nota per la particolare fertilità del terreno e per la sua ricchezza di minerali e potassio che influenzano positivamente le qualità organolettiche dei frutti, si trovano i frutteti di famiglia, che Felice D’Avino – fondatore dell’azienda Pellecchiella Monte Somma – valorizza anche con la produzione delle deliziose confetture di albicocche.

La coltivazione di albicocche Pellecchiella

Felice D’Avino da piccolo, insieme al suo papà, ha dedicato gran parte del suo tempo libero alla cura degli appezzamenti di terreni sul Monte Somma.

All’inizio le piantagioni erano principalmente di noccioli; poi decisero di convertire la produzione interamente in albicocche e ormai da molti anni coltivano principalmente la ‘Pellecchiella’.

Fu proprio grazie a suo padre che Felice imparò sin da piccolo a raccogliere e apprezzare i prodotti della sua terra, la Campania.

I profumi e i colori unici delle albicocche Pellecchiella Monte Somma

La coltivazione è ancora legata alle antiche tradizioni agricole del posto.

L’albicocca Pellecchiella matura a partire dalla prima metà del mese di giugno, e si procede col raccolto.

Le ceste di albicocche comunicano gioia per i profumi e per gli splendidi colori, dall’arancio al rosso intenso.

La lavorazione delle albicocche Pellecchiella Monte Somma

L’azienda Pellecchiella Monte Somma opera e si evolve nel rispetto della qualità e della natura.

Tutte le produzioni sono realizzate secondo i cicli delle stagioni.
La preparazione delle confetture, del nettare e delle albicocche sciroppate avviene in maniera artigianale, e le materie prime impiegate nella produzione sono esclusivamente di provenienza locale.
La qualità e la quantità della frutta utilizzata durante il processo di trasformazione, e l’assenza di additivi, coloranti o aromi sintetici, garantiscono alla confettura un sapore unico.

La confettura di albicocche Pellecchiella Monte Somma

I risultati dell’impiego di materie prime così buone e di tanto lavoro sono confetture di albicocche, frutta sciroppata e nettare straordinari, amati da grandi e piccoli.

La confettura extra di albicocche Pellecchiella Monte Somma è ottima per la prima colazione, nella realizzazione di dolci o abbinata a formaggi vaccini e pecorini giovani.
Gli appassionati di cucina e i buongustai possono cimentarsi nelle più disparate ricette, e degustare gli abbinamenti più estrosi.

Il nettare è buono a colazione, a merenda o in una pausa al lavoro.

Le albicocche sciroppate sono buone da sole, insieme allo yogurt o a un gelato.